Vino Passito calabrese Greco di Bianco – Capo Zefirio 2018-10-11T18:21:19+00:00

Il Progetto

La Capo Zefirio  è frutto di un progetto iniziato alcuni anni fa da un gruppo di amici e professionisti, Francesco (agronomo), Giuseppe (agronomo) e Cosimo (consulente aziendale), uniti dalla passione per il vino e da un profondo legame con la terra, ma soprattutto accomunati dal desiderio di far rivivere uno dei vini più antichi, rari e pregiati d’Italia: il Greco di Bianco.

I primi passi sono stati compiuti alla fine degli anni 90’ iniziando a lavorare fianco a fianco con i pochi viticultori di Greco allora rimasti a Bianco (negli anni novanta la produzione era scesa a qualche migliaio di bottiglie all’anno), scambiando con loro i segreti della coltivazione tradizionale con il nostro know how scientifico e le conoscenze tecniche in campo agro-enologico.

Stimolati dagli ottimi risultati ottenuti in termini di qualità del prodotto, puntualmente apprezzato e decantato dagli intenditori in tutte le manifestazioni di settore in cui è stato presente, ed incoraggiati da una sempre maggior fiducia nella partnership createsi con i produttori locali di uve, abbiamo investito nella realizzazione di una piccola e moderna cantina per la produzione di solo Greco di Bianco.

La Capo Zefirio grazie alle competenze interne ed ai buoni rapporti di partnership sviluppati con gli altri operatori controlla l’intera filiera vitenologica, dalla selezione dei vigneti alla commercializzazione del prodotto finito.

Siamo infatti convinti che per fare un buon vino passito non basta una buona terra, bisogna conoscerla in tutte le sue diversità e seguire da vicino tutte le fasi della produzione.

L’Azienda

La cantina è ubicata a Bianco, nel cuore del territorio di origine del Greco.

Il contesto territoriale in cui ci troviamo, la Locride, è una terra singolare, ricca di risorse naturali e paesaggistiche, ma anche intrisa di contraddizioni e misteri, crocevia di miti e leggende millenarie; di certo pervasa da un forte attaccamento della propria gente al territorio ed alle tradizioni.

La sua storia è intimamente unita al mondo del vino, come dimostrano i numerosi ritrovamenti archeologici e soprattutto i circa settecento palmenti di epoca gerco-romana, scavati nella pietra arenaria ed individuati in quella zona, in un’area di poco più di mille ettari di terreno.

Sulla scia di questo autentico patrimonio storico e culturale, la Capo Zefirio pone oggi le basi della sua missione aziendale: diventare un emblema di impegno e di rinnovamento attraverso un prodotto di altissima qualità in cui la tradizione millenaria si fonde sapientemente con la tecnologia e il saper fare moderno.

Il Greco di Bianco: Alcuni cenni

Nobile, antichissimo e raro vino passito, il Greco di Bianco ha origini da un tralcio importato dai coloni greci sbarcati nell’VIII secolo A.C. presso Capo Zefirio, odierno Capo Bruzzano, nel territorio di Bianco, in Calabria.
Tra storia e leggenda, al Greco di Bianco gli si attribuisce il merito, avendone esaltato l’eroismo, della vittoria di 10.000 locresi contro 130.000 crotonesi nella battaglia della Sagra (560 A.C.). Reperti archeologici ne lodano le virtù afrodisiache e testimoniano l’antica origine di questo “nettare degli Dei”, perché di autentico nettare si tratta.
I grappoli, selezionati uno ad uno sono posti ad appassire al sole su graticci all’aperto. Alla giusta maturazione gli acini assumono colore ambrato concentrando in sé tutti gli afflati di questa terra arsa dal sole e ventilata da lievi brezze marine. E così come asserisce lo stesso Esiodo: ”quando Orione e Sirio giungono a mezzo del cielo (20 settembre) e l’aurora dalle rosee dita vede Arturo, allora, o Perse, spicca e porta a casa tutti i grappoli: li terrai al sole per dieci giorni e per dieci notti, per cinque invece all’ombra; al sesto giorno poi, porrai nei tuoi vasi i doni di Dionisio che dà molta gioia”. Ancora oggi nella lavorazione dell’uva si segue questo procedimento: la vendemmia avviene intorno alla metà di settembre, i grappoli vengono posti ad appassire all’aperto per circa dieci giorni e poi si procede alla pressatura per l’ottenimento del mosto. Quindi dopo la vinificazione il vino viene conservato per 12 mesi (in botti di acciaio ed un eventuale passaggio in legno di tre mesi) prima di essere imbottigliato e messo in commercio dopo almeno 13 mesi dalla vendemmia.
Il Greco di Bianco D.O.C. è un vino dal colore giallo tendente al dorato con riflessi ambrati, profumo etereo, caratteristico, con sentori che spaziano attraverso tutte le modulazioni della frutta secca, ritrovati poi nel sapore, che è morbido, armonico, con retrogusto caratteristico.
Si beve a 8-10°C, da solo o in abbinamento a pasticceria secca, torte a base di pasta di mandorle,torta a base di frutta fresca. Si presta molto bene ad essere accostato con formaggi piccanti.

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La Scheda

D.P.R. del 18/06/1980
Tutto il territorio di Bianco (RC) e parte di Casignana (RC)
Collina
Marne bianche
Greco Bianco in purezza
Diraspatura e pressatura. Invecchiamento minimo un anno
Giallo tendente al dorato con eventuali riflessi ambrati
Alcolico,etereo,intenso e persistente
Morbido, armonico, caldo con note di miele, fichi e mandorle
Dolci secchi alle mandorle, frutta secca e formaggi piccanti

Gallery

Alcune diapositive della nostra terra, la Calabria, dove nasce il nostro passito Greco di Bianco.

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